Carona, Val Carisole, Val Sambuzza

Discesa in Alta Val Brembana dalla Val Sambuzza

Discesa S2 con un traverso a tratti esposto. Tratto finale della discesa su cementata.

Si parte da Carona e si sale sotto la seggiovia per la ripida sterrata. Con una E-Bike è ciclabile, con una muscolare rassegnatevi a spingere per vari tratti. All'arrivo della seggiovia si entra nella conca della Val Carisole che si attraversa, sempre su sterrata, fino all'inizio della salita per il Passo della Croce.

Prima di arrivare al passo, si svolta a destra e in breve si continua su una vecchia strada, ora divenuta un sentiero erboso, che sale in costa con segnavia 208. Si incrocia e prende la strada sterrata che sale al Lago di Carisole e agli impianti di Conca Nevosa. Prima di arrivare all'arrivo della seggiovia, si scende sulla destra su una sterrata secondaria che ci riporta sul sentiero 208. Volendo è possibile rimanere su questo sentiero ed evitare la salita al lago.

Si risale il 208 a spinta fino a raggiungere la cresta del Monte Chierico. Si risale brevemente anche la cresta fino all'inizio della discesa.

La discesa inizia con un breve tratto a spinta, poi diventa un sentiero tecnico S2, con qualche passaggio S3. Si procede in discesa fino a un lungo traverso che ci porta in Val Sambuzza. Fate attenzione che nel traverso ci sono punti esposti, e il sentiero è in contropendenza.

Entrati nella valle la discesa continua con un bel sentiero S2, terminando nella cementata che porta alle Cascate della Val Sambuzza e proseguendo a Carona.

Ci sono due varianti alla discesa, che però sconsiglio. Attraversando il ponte sul Torrente Sambuzza c'è un sentiero che si riconnette a Pagliari. Il sentiero inizia bene, ma il tratto finale è una pietraia molto ostica con tornanti stretti. Difficilmente ciclabile. A Pagliari è possibile prendere il sentiero sull'altro versante che porta alla Centrale di Carona. Non è niente di particolare, alcuni punti esposti, e vari sali-scendi dove occorre spingere. Comunque ciclabile.

Cresta Monte Chierico, Val Sambuzza, Carona
Salita Carona, Val Carisole, cresta Monte Chierico

San Simone, Cima di Lemma, Passo Tartano, Valleve

Discesa in Alta Val Brembana dalla Cima di Lemma, al passo Tartano fino a Valleve

Discesa con un tratto iniziale S3 e a seguire un più agevole S2. Salita al Passo di Lemma quasi interamente pedalabile, e alla Cima di Lemma a spinta, fattibile in E-Bike con il walk.

Si parte da Vallave e tramite asfalto si arriva a San Simove. Per sterrata si raggiunge la Baita Camoscio e si continua, sempre per sterrata, fino a raggiungere il sentiero 101. Si lascia la sterrata ed inizia la salita per il sentiero 116 che porta al Passo di Lemma. E' una strada militare a pendenza constante, quasi interamente pedalabile.

Dal passo si scende brevemente ai Piani di Lemme, e al cartello si svolta a destra per seguire una labile traccia di sentiero pedalabile. Evita il primo tratto di cresta. Dopo circa 400, svoltare a destra e raggiungere a spinta la cresta. Attenzione che alla svolta a destra c'è anche il sentiero che continua dritto sotto la cresta, ma il tratto finale è estremamente ripido. A occhio è meglio spostarsi sulla cresta. La cresta è interamente a spinta. Con un E-Bike è agevole usare il tasto walk, a parte due punti dove occorre sollevare la bici.

Dalla Cima di Lemma inizia una bella discesa tecnica S3, ma mai particolarmente difficile. Appena prima del Passo di Tartano c'è un breve tratto di due minuti da fare a piedi.

Al passo si notano le fortificazioni della Linea Cadorna risalenti alla Prima Guerra Mondiale per difendersi da un potenziale attacco austriaco dalla Valtellina.

Queste sono le zone di Jon Rambo Tartano, personaggio caratteristico della Val Tartano.

Si continua la discesa per una strada militare a pendenza costante, ora un sentiero S2. Al primo tornante a destra, lasciare il sentiero principale e prendere quello più sotto nell'erba. E' un più agevole S1 fino al Baitone Saline. Prendere il sentiero verso il basso, molto pendente, ma sempre S2 fino ad attraversare il torrente.

Il sentiero continua in costa, di base un S2, ma con alcuni passaggi S4 che possono prendere alla sprovvista.

Raggiunta la strada che porta a Foppolo, scendere per qualche metro in asfalto, e prendere il primo sentiero a sinistra. Un S2 che porta fino a Valleve. Per raggiungere il centro del paese, non fare la strada principale, ma seguire il percorso pedonale sulla sinistra.

Cima di Lemma, Linea Cadorna, Passo Tartano, Valleve
Salita San Simone, Passo di Lemma, Cima di Lemma

Rifugio Longo, Lago del Diavolo, Passo Selletta, Rifugio Calvi, Sentiero Estivo

Discesa in Alta Val Brembana dal Passo Selletta, al Rifugio Calvi e Carona per il Sentiero Estivo

Discesa tecnica S3 con punte S4 nel Sentiero estivo. Salita al Passo Selletta a spalla, sconsigliato in E-Bike per i numerosi gradoni. Vari tratti a spinta nella discesa interrompono il ritmo e prosciugano energie.

Si parte da Carona e tramite sterrata si raggiunge il Rifugio Longo e il Lago del Diavolo. Qui inizia la salita al Passo Selletta tutta a spinta o a spalla di circa un ora. Dati i numerosi gradoni, è sconsigliata in E-Bike, anche se possibile. Si arriva quasi a 2400m, e la fatica si sente.

Dal passo si percorre a spinta qualche metro in costa, e al cartello inizia la discesa sulla destra con segnavia 246. Il sentiero è molto scavato, e conviene tagliare per i prati. Il primo tratto è un S3, ma dopo pochi minuti diventa un godibile S2.

La discesa continua fino all'incrocio con il sentiero 225 dove tratti in leggera discesa si alternano a tratti a spinta e in salita fino al Rifugio Calvi.

Dal rifugio si scende per la sterrata alla Diga di Fregabolgia e si prosegue sempre su sterrata fino all'imbocco del Sentiero estivo. Il primo tratto è un S2, ma dopo l'incrocio per i Laghi Gemelli la difficoltà aumenta a S3, con punte S4. Anche qui un paio di tratti a spinta in salita.

Raggiunto Pagliari è possibile interrompere la discesa e rientrare a Carona per la sterrata, oppure, se si hanno ancora energie, continuare fino alla centrale di Carona per sentiero. Le mie erano terminate e ho interrotto.

Passo Selletta, Rifugio Calvi, Sentiero estivo, Carona
Salita Carona, Rifugio Longo, Lago del Diavolo, Passo Selletta

Laghetti di Ponteranica, Diga di Valmora, Caprile

Discesa in Alta Val Brembana dai Piani dell'Avaro ai laghetti di Ponteranica alla diga di Valmora e Caprile

Discesa tecnica S3. Dai Laghetti di Ponteranica qualche passaggio S3, e dalla Diga di Valmora discesa più tecnica S3.

Si parte da Santa Brigida e si raggiungono i Piani dell'Avaro tramite asfalto. Da qui inizia la salita per sterrate per raggiungere l'incrocio con il sentiero 101. Alcuni tratti a spinta.

Si continua la risalita per i Laghetti di Ponteranica con ancora qualche tratto a spinta. I laghetti hanno questo nome perché nel XVI secolo il Comune di Ponteranica aveva acquistato questi pascoli per portare gli animali degli allevatori locali in alpeggio.

Arrivati al laghetto superiore, spostarsi sul versante Est dove inizia la discesa.

La discesa non segue il sentiero di risalita, tipicamente molto frequentato dai pedoni, ma passa per un sentiero alternativo che parte dal laghetto superiore che si vede bene durante la risalita. La vista da sotto lo fa sembrare molto esposto, ma in realtà si sviluppa su un pianoro senza problemi di esposizione.

Il sentiero inizia molto labile, ma presto diviene evidente con un bel primo tratto tecnico S3. Passato un torrente, le difficoltà diminuiscono a S2, con qualche pietra da passare a piedi, fino alla discesa finale con un paio di tornanti S3. Qua c'è l'unico punto esposto, ma basta stare sul prato più interni al sentiero.

Si incrocia il sentiero 101 e lo si segue nel primo tratto di discesa, facendo attenzione a prendere la deviazione perpendicolare a destra. Questa variante è interamente ciclabile, anche se a tratti poco visibile, ed evita il tratto più ostico del 101. Il sentiero termina alla Diga di Valmora.

Dalla diga inizia una bella discesa tecnica fino a Losco. Inizialmente S3 per dei tornanti stretti e a seguire S2. A tratti il sentiero è esposto, ma è sempre molto largo e non da problemi. L'unica difficoltà è il superamento di una pietraia di una vecchia frana.

Da Losco si prosegue su strada fino a Caprile Inferiore dove si prende un facile sentiero S1 che ci porta nei pressi di Santa Brigida.

Laghetti di Ponteranica, Diga Valmora, Caprile, Santa Brigida
Salita piani dell'Avaro, Laghetti di Ponteranica

Monte Mincucco, Diga di Valmora, Alpe Cantedoldo, Averara

Discesa in Alta Val Brembana dai Piani dell'Avaro, al Monte Mincucco, Alpe Cantedoldo fino ad Averara

Doppia discesa tecnica S2, con vari tratti S3. La prima dal Monte Mincucco, e la seconda dall' Alpe Cantedoldo, separate da una breve risalita.

Si parte da Averara e si raggiungono i Piani dell'Avaro tramite asfalto. Da qui inizia la salita per sterrate per raggiungere l'incrocio con il sentiero 101. Sul finale alcuni tratti sono di estrema pendenza, al limite della fattibilità con una E-Bike.

Dall'incrocio con il sentiero 101, si sale al Monte Mincucco. Inizialmente con un facile sentiero in piano, con a seguire alcuni tratti a spinta. La salita alla cima vale la pena per il panorama, ma volendo si può evitare l'ultimo tratto continuando per il sentiero principale.

Dalla cima inizia la bella discesa per la Diga di Valmora. E' un S2, ma con un tratto a tornanti S3. Dalla diga si risale brevemente fino a incrociare la strada che porta al Passo San Marco.

Si lascia subito l'asfalto, per intraprendere la discesa per l'Alpe Cantedoldo che termina ad Averara. Discesa tecnica S2, con tratti S3.

All'Alpe Cantedoldo c'è una fontanella.

Monte Mincucco, Diga di Valmora, Alpe Cantedoldo, Averara
Panorama dal Monte Mincucco
Salita Piani dell'Avaro, Monte Mincucco