Discesa in Maresana dal Colle Alto a Quintino Alto passando per il torrente Tremana.
Sentiero tecnico S2 senza particolari difficoltà. La parte finale è un veloce flow S1. L'unico passaggio veramente difficile S4 è a pochi metri della fine, chiamato anche passaggio Agostini perchè la villa di fronte è di Giacomo Agostini il motociclista.
Discese dal Passo del Palio a Morterone. Passaggi tra boschi e prati di difficoltà S2, con punte S3.
La traccia Forbesette parte dal Passo del Palio e tramite un lungo tratto in costa raggiunge prima la Bocchetta di Palio e a seguire la sorgente Forbesette. Nel percorso si possono visitare antiche calchere per la preparazione della calce.
Dallo spiazzo subito dopo la sorgente parte la discesa.
La discesa entra subito nel bosco passando su lastroni di pietra. Appena finiscono i lastroni, al cartello, svoltare stretti a destra seguendo l'indicazione per Morterone. Proseguire nel bosco con tratti S2, sul finire la difficoltà aumenta ad S3 per le pietre smosse. Si può evitare questo tratto S3 prendendo la strada (fatta nel 2023).
L'ultimo tratto è nel prato sopra il paese di Morterone.
La variante Nord, è un più facile S1, che passa in un bosco recentemente sfoltito (2022) con paesaggi più aperti. Questa traccia dal Passo del Palio sale diretta alla porta. Se non volete faticare fate la traccia più bassa.
La traccia Freeride parte anch'essa dal Passo del Palio seguendo un facile sentiero S1 che taglia la sterrata che sale da Morterone. Il sentiero non arriva fino al paese, ma termina a Costa Bonetta. Da qui è possibile continuare la discesa in freeride con difficoltà S3 per la pendenza o scendere lungo la facile sterrata.
Discesa in Valle Brembana da Catremerio a Brembilla per il monte Truca.
Discesa nella Val Brembilla con qualche difficoltà tecnica S2. La discesa è stata la PS1 del Enduro Cup 2015 (con alcune varianti finali).
Dal Luglio 2023 a Ca Donzelli sul sentiero 592B è stato messo un divieto per biciclette. Eventualmente fate un tratto di asfalto per riconnettervi subito sotto. Oppure continuate verso Rudino che è altrettanto bello.
Si parte da Brembilla salendo per la strada asfaltata per S. Antonio Abbandonato. La traccia di salità passa per S. Antonio Abbandonato arrivando per mulattiere, ma è possibile tagliare quel pezzo continuando per asfalto.
Poco dopo l'incrocio per Catremerio, sulla sinistra, c'è l'imbocco per la Strada Taverna che conduce a Catremerio. Con una E-Bike sono solo pochi metri a spinta. In alternativa è possibile proseguire per la strada asfaltata.
A Catremerio inizia la discesa, con qualche saliscendi per aggirare il monte Truca. Inizialmente è un facile S1, a seguire un lungo tratto S2.
Dalla località Fienili si continua per mulattiere alternate a scalette e pezzi di asfalto. La difficoltà si riduce, ma a tratti rimane S2 per i vari gradini. Si termina a Brembilla nel fondo valle.
Si può parcheggiare a Brembilla nel parcheggio aziendale di fronte all'incrocio per S. Antonio Abbandonato.
Alla chiesa di S. Antonio Abbandonato c'è una fontanella.
Discesa in Valle Imagna dalla cima del Linzone per Amagno passando per Roncola Alta.
Sentiero per mulattiere con vari tratti di difficoltà S3.
Si parte dalla cima del Linzone scendendo come nella discesa verrso Roncola, ma dopo il passaggio sul lastrone, si svolta a sinistra per scendere verso Roncola Alta. Una discesa S3 per i sassi smossi fino ad arrivare nei pressi del parco avventura.
Si prosegue per mulattiere S2 fino a Ca Musso dove occorre fare un breve pezzo di asfalto. Si riprende per mulattiere toste S3 fino ad Amagno dove si conclude la discesa.
E' esposto a Nord-Est e richiede un po' di tempo per asciugarsi. Davanti alla chiesa di Strozza c'è una fontanella. Si può parcheggiare al cimitero di Strozza.
Si parte dalla Forcella Alta, dirigendosi all' ex Convento dove inizia il sentiero 574. Qui inizia la discesa con qualche difficoltà tecnica S2, che con un lungo traverso porta a Ca Tedesco dove si continua per la mulattiera S2 fin sopra Valsecca.
Dalla mulattiera si può fare una piccola deviazione per passare dal Fó del Paulì. Il faggio più imponente della valle, anche con uno dei due fusti spezzato.
La traccia lascia quindi il sentiero 574, che taglia il paese con mulattiere scassa forcelle, prendendo varianti più godibili, senza particolari difficoltà tecniche.
Dalla chiesa, occorre scendere un breve pezzo in asfalto, per riprendere per sentieri di difficoltà S1 che portano a Centrale. Fate attenzione alla scalinata finale S2.
Si risale per Mazzoleni concludendo con un veloce sentiero S1 fino a Selino.
E' esposto a Nord-Est. Alla chiesa di Valsecca e Mazzoleni ci sono delle fontanelle.
Discesa in Valle Brembana dal Pizzo di Spino a San Pellegrino Terme.
Bel itinerario escursionistico, panoramico, ma con difficoltà tecniche a tratti anche S3.
Si parte da San Pellegrino Terme e tramite strada asfaltata si sale a Santa Croce dove inizia la salita per sentieri, quasi interamente pedabile, ma con brevi tratti a spinta.
Si continua a salire fino a scollinare nel versante di Bracca dove si incontra la cascina Fenil.
Qui si continua in costa fino a risalire alla linea traglia fuoco che percorre tutta la cresta fino alle pendici del Pizzo di Spino.
L'ultimo tratto è interamente a spinta fino alla vetta. Nel complesso la salita per sentieri è pedalabile al 75%.
La discesa inizia per lo stesso tratto fatto in salita, ma arrivati alla prima baita si taglia a destra per il sentiero 594A che porta prima Pregaroldi, con difficoltà a tratti S3, e a seguire a Sottoripa con facili S2.
A parte l'ingresso del sentiero, non ci sono indicazioni.
A Sottoripa si lascia il sentiero 594 e si taglia per prato sotto le case seguendo una labile traccia, per riprendere un sentiero S2 che ci porta a San Pellegrino sulla ciclabile dove si trova anche una fontanella.
Si può parcheggiare a San Pellegrino al piazzale del mercato.
Pizzo di Spino, San Pellegrino
Salita da Santa Croce al Pizzo di Spino
Panorama dal Pizzo di Spino
Panorama dalla linea tagliafuoco del Pizzo di Spino
Discese in Valle San Martino sui colli di Palazzago, Caprino Bermasco, Pontida e Barzana.
Una raccolta di discese che seguendo il Sentiero del Crinale da Burligo a Barzana, si diramano tra Caprino Bergamasco, Pontida e Palazzago.
Crinale dei colli di Palazzago
Il Crinale dei colli di Palazzago è un facile itinerario immerso nei boschi. Senza particolari difficoltà, sempre S1 o inferiore. Si può anche effettuare al contrario, ma con qualche pezzo a spinta.
L'itinerario segue il Sentiero del Crinale, segnavia 861.
E' particolarmente indicato per principianti.
Su entrambi i lati del crinale partono varie discese, in genere più tecniche, che possono essere aggiunte per variare il percorso.
Pracerito, Formorone
La Pracerito, Formorone è una buona discesa con qualche elemento S2. Lato di Caprino Bergamasco.
Pracerito, Tisa, Ca Zucchetti
La Pracerito, Tisa, Ca Zucchetti è un'ottima discesa, inizialmente flow S1 fino a Tisa e poi tecnica S2, con qualche passaggio S3, fino a Ca Zucchetti. Da Pracerito c'è un poco di salita prima di iniziare la discesa.
Prima di arrivare a Tisa la traccia segue una variante freeride seguendo dei bolli rossi sugli alberi. In alternativa si può seguire il sentiero principale riconnettendosi subito dopo.
Lato di Caprino Bergamasco.
Cadimaggio, Acqua, Borghetto
La Cadimaggio, Acqua, Borghetto è una facile e veloce discesa, senza difficoltà, con una buona parte in sterrata. Lato di Palazzago.
Cadimaggio, Borghetto
La Cadimaggio, Borghetto è una breve ma buona discesa S2 per alcuni punti ripidi. Lato di Palazzago.
Monte Valmora, Borghetto
La Monte Valmora, Borghetto è una bella discesa, con qualche sali scendi, ed una parte tecnica S2. Lato di Palazzago.
Picco Alto, Palazzago
La Picco Alto, Palazzago è un'ottima discesa S2. Prima della discesa occorre salire al Picco Alto da una facile sterrata. Lato di Palazzago.
Gronfaleggio, Bressanone, Bundè
La Gronfaleggio, Bressanone, Bundè è un lungo e facile flow S1. Seguite la traccia fino in fondo e non tagliate la parte finale prendendo la cementata privata (il proprietario non gradisce). Lato di Caprino Bergamasco.
Gronfaleggio, Colle dei Frati, Pontida
La Gronfaleggio, Colle dei Frati, Pontida è una buona discesa S2 per mulattiere. Lato di Pontida.
Lunga discesa mista tra prati con tratti iniziali flow, e finale tecnico tra S2 ed S3.
Si parte dalla Baita Campo lungo il sentiero 128, che in leggera discesa si sposta in costa con bei tratti flow S1.
Alla Baita Moroni si lascia il 128, e si prende il sentiero 127 che continua in costa fino a scollinare verso Olmo al Brembo.
Inizia una bella e lunga discesa tecnica S2, tra boschi e pietri smosse, con punte S3.
Alla fine del sentiero 127 è possibile continuare fino a Piazza Brembana prendendo la sterrata a destra, ma richiede vari tratti a spinta ed in salità. In alternativa si può raggiungere Piazza Brembana lungo la strada asfaltata dove inizia la ciclabile che permette di chiudere il giro.
Si può parcheggiare sia a Olmo al Brembo, a Piazza Brembana o al parcheggio dove inizia la salita per Cespedosio.
C'è una sorgente d'acqua lungo il sentiero 127.
La parte tecnica è esposta a Nord, ma essendo pietrosa drena abbastanza bene (la sera prima del video aveva piovuto).
Discesa in Alta Val Brembana dal Monte Torcola, segunedo i bolli arancio, fino a Piazzolo.
Lunga discesa mista tra prati e bosco con ottime parti tecniche di livello S3.
Si parte da Olmo al Brembo e si raggunge Piazzatorre tramita strada asfaltata. Si sale quindi per la cementata fino al Rifugio Gremei, accanto al Bike Park Piazzatorre, e si continua la salita fino al Rifugio Torcole (chiuso).
C'è una fonte d'acqua alla Casera di Torcola Vaga dopo la cementata, ed il Rifugio Gremei.
La discesa parte dalla cima del Monte Torcola scendendo verso Nord, lungo un ripido pratone. All' incrocio con la sterrata si svolta lungo la sterrata ad Ovest, ma la si lascia prendendo la deviazione a destra lungo il prato.
Subito dopo aver passato la baita, svolta a sinistra, prendendo l'evidente sentiero S1 marcato da bolli arancio che porta all'arrivo della cabinovia che sale da Piazzatorre.
Si prosegue lungo il sentiero 119, ma sempre seguendo i bolli arancio, a un certo punto lo si lascia scendendo per il ripido pendio alla destra. Qui inizia un bel sentiero ripido e tecnico S3, che porta alla Forcella di Piazzatorre. Inizialmente c'è un tratto in costa un poco noioso, ma poi diventa un bellissimo ripidone tecnico.
Si svolta a sinistra verso Piazzolo seguendo la sterrata che si lascia al primo tornante, per prendere un altro bel sentiero tecnico S2.
A Piazzolo si continua la discesa per una facile e veloce mulattiera S1 che porta alla strada per Olmo al Brembo.
Discesa in Valle Imagna dal passo del Canto a Capizzone per il sentiero 583.
Sentiero misto con un un ottimo flow veloce nella prima parte, a seguire qualche difficolta tecnica S2.
La salita parte da Capizzone e segue la via più diretta per sentieri, anche a costo di pendenze estreme e di ricorrere a qualche spinta della bici (ma proprio poca roba)
Una salita più facile ma più lunga (più indicata a MTB non elettriche) la trovate nel Roccoli Passata, Costa Cavallina, Clanezzo.
La discesa inizia al Passo del Canto dalla tomba del Partigiano Angelo Gotti. Si seguei in piano il sentiero del Partigiano e prima che la strada inizi a salire, sulla destra c'è il sentiero di discesa, inizialmente tra bosco e prato fino a Chignolo, e a seguire su una facile sterrata.
Dalla località Sclanuca inizia un sentiero flow bello e veloce nel bosco, che scende fino a Mortesina. E' il pezzo forte di questa discesa.
All'incrocio con la strada, si svolta a sinistra per Cornabizzone dove ricomincia il sentiero, con un poco di salita, prima di ricominciare a scendere con qualche difficoltà tecnica S2.
In pochi minuti si raggiungono le località Pedrino, Caer ed infine la strada per Capizzone.
Discesa in Alta Val Brembana dal passo San Marco, a Sparavera lungo il sentiero 113, collegandosi alla via del Ferro fino a Olmo al Brembo.
Lunga discesa mista tra prati e bosco di livello S2 e con solo qualche passaggio S3. C'è un tratto su ghiaione esposto.
Si parte dalla cima del Passo San Marco scendendo per la via Priula senza difficoltà di rilievo, un facile S1.
Al tornante sotto il rifugio San Marco 2000, si prende il sentiero 113 che prosegue in costa nel prato.
Il sentiero alterna tratti su prato a bosco, senza mai eccedere nella difficoltà tecnica, principalmente S1, con tratti S2.
L'unica difficoltà è un tratto su un ghiaione esposto che conviene fare a piedi se non si è sicuri.
Il sentiero prosegue fino a Sparavera dove si immette sulla strada. Qui si può raggiungere Mezzoldo tramite la strada, o proseguire per la Via del Ferro che porta fino ad Olmo al Brembo. Si tratta di un lungo sali scendi utile per evitare la strada di fondo valle. Nella traccia e nel video è tagliata la la parte finale della via perchè richiede di risalire un bel pezzo a spinta.
Dati i numerosi incroci, seguire la traccia GPS è fondamentale.
Si può parcheggiare ad Olmo al Brembo o a Mezzoldo. C'è una fontanella al Rifugio San Marco 2000, più un altro paio di abbeveratoi con acqua potabile ad inizio discesa.
Discesa in Alta Val Brembana dalla cima del Monte Torcola, per i sentiero 119 e 123, fino a Piazza Brembana.
Lunga discesa mista tra prati e bosco di livello S2.
Si parte dalla cima del Monte Torcola scendendo lungo la facile sterrata nel prato che porta all'arrivo della cabinovia che sale da Piazzatorre.
Si contina a seguire il sentiero 119 che immette nel bosco con bei tratti flow, misti a qualche tratto più scassato S2.
Il sentiero immette sulla nuova sterrata che sale da Moio de Calvi che si segue per un tratto in discesa fino all'imbocco del sentiero 123 al Roccolo di Calche.
La traccia cerca di evitare la sterrata con qualche tratto di sentiero un poco più tecnico S3, che potete evitare andando direttamente all 'inbocco del 123.
Il sentiero 123 inizia in costa, pochi metri di risalita, ed inizia una bella discesa tecnica S2 fino a Piazza Brembana
Dati i numerosi incroci, seguire la traccia GPS è fondamentale.
Si può parcheggiare a Piazza Brembaba raggiugnere Moio de Calvi dalla strada, e salire dalla nuova sterrata che porta fino alla cima del Monte Torcola.
Non ci sono fonti d'acqua.
Discesa in Valle Imagna dal Valico di Valcava a Ponte Giurino passando per Roncola Alta.
Sentiero per mulattiere di difficoltà mai superiore a S2.
Si parte da Valico di Valcava scendendo lungo un bel traverso sotto il Linzone di difficoltà S1. Fate attenzione a prendere la traccia più bassa in discesa, e non quella in leggera salita. Il sentiero prosegue in leggera discesa, con alcuni sali-scendi. Quando si trova la pozza sulla destra, prendere la deviazione a sinistra in discesa, e lasciare il sentiero che inizia a salire per il Linzone.
Il sentiero scende ridido per un paio di tornanti per ricongiungersi al traverso sottostante che arriva da Brodelli, che può essere una valida alternativa partendo più bassi.
Si prosegue sempre in leggera discesa, prima con alcune difficoltà S2, e a seguire per facili sentieri panoramici fino a Roncola Alta.
Tramite facili mulattiere si prosegue la discesa, alternando pochi tratti in asfalto, fino a località Croce. Qui riprende un bel sentiero S1, con qualche passaggio S2.
Prima del paese di Bedulita, dove molti sentieri sono vietati alla MTB, si svolta a destra, e si prosegue per mulattiere e sterrate fino a Capizzone.
Dalla chiesa di Capizzone si prende una mulattiera che porta all'ingresso della ciclabile di valle, che porta a Ponte Giurino passando per un bel ponte romanico.
E' esposto a Nord-Est e richiede un po' di tempo per asciugarsi. Appena sotto Roncola Alta si passa di fronte alla sorgente La Canale.
Itinerario ad anello intorno al Resegone tra la Valle Imagna e la Valsassina.
Itinerario escursionistico di notevole fatica ma grande soddisfazione. Anche chiamato Epic Tour Resegone. Consiste in tre segmenti di salita, gli ultimi due con poca ciclabilità, ed altrettanti di discesa.
Nel video si vede molto portage, ma non è necessario, si può spingere. E' un percorso fattibile anche in E-Bike con il tasto walk. Considerate almeno 5 ore di tempo.
Si parte da Brumano salendo fino al Passo del Palio, si prosegue in costa fino a Forbesette e si sale fino al Passo del Giuff con vari pezzi a spinta. A Forbesette c'è una sorgente, ma a volte è asciutta (Agosto 2020).
Dal Passo del Giuff inizia la discesa fino alla Bocca d'Erna. C'è un passaggio iniziale S4, ma poi la discesa prosegue S2. Nel tragitto si vede la Sorgente Pesciola dove ci si può rifornire d'acqua.
Poco sotto la Bocca d'Erna c'è il Rifugio Marchett per rifocillarsi.
Dalla Bocca d'Erna inizia una bella discesa S3 fino a Piazzolo, qui si continua in costa fino all'incrocio con il sentiero 6 dove inizia la salita per il Passo del Fo, quasi tutta a spinta o in spalla.
Dal Passo del Fo si scende con un altra tosta discesa S3 fino alla Capanna Monzesi, seconda ed ultima possibilità per mangiare.
Si continua con tratti in costa ed in salita a spinta, passando per la Miniera della Passata. L'ultimo tratto è in discesa e si trova una sorgente poco prima della Passata.
Dalla Passata si scende con difficoltà S2, e continuando con tratti in costa, poca salita, si arriva al Passo Porta dove la il sali scendi continua fino ai pressi delle Cascine Zucchero dove si scende a Brumano con un facile S2. In questo tratto si passa sotto il Grande Faggio di Brumano.
I tratti a Nord sono principalmente in salita, ma essengo l'itinerario già faticoso di suo, si consiglia di farlo in periodo asicutto.
Ci sono varie sorgenti lungo il percorso: Forbesette, Pesciola, Prato Fieno, Passo del Fo, Passata ed all'arrivo a Brumano.
Discesa in Valle Brembana da Crosnello a San Pellegrino, passando per Sussia, e Vettarola.
Facile itinerario escursionistico, principalmente S1, a tratti S2, con solo un brevissimo tratto S3 evitabile. E' un itinerario poco discescistico ma molto panoramico.
Si parte da Zogno e tramite la strada asfaltata si sale prima a S. Antonio Abbandonato e a seguire si prosegue fino all'incrocio per Catremerio. Poco dopo l'incrocio, sulla sinistra, c'è l'imbocco per la Strada Taverna che conduce a Catremerio evitando l'asfalto. Con una E-Bike sono solo pochi metri a spinta. In alternativa è possibile proseguire per la strada asfaltata.
A Catremerio occorre passare una sbarra per prendere la sterrata per Crosnello. E' abbastanza alta ma si riesce a far passare la bici di lato oltre il guardrail.
Dalla Madonna del Crosnello inizia la lunga discesa, principalmente S1 in costa, a tratti S2, che arriva prima a Sussia e a seguire a Vettarola. A Sussia Alta Si passa davanti alla casa natale di Antonio Baroni, uno dei primi alpinisti esploratori delle Prealpi Orobiche.
Dopo Vettarola nell'ultimo incrocio con la strada asfaltata, dove il sentiero continua a sinistra molto in pendenza, c'è un breve tratto S3. Sono solo poche curve, ma volendo si può evitare scendendo lungo l'asfalto.
La discesa termina a San Pellegrino, e tramite la ciclabile si ritorna a Zogno in leggera discesa.
Si può parcheggiare a Zogno al piazzale del mercato. A S. Antonio Abbandonato, di fronte alla chiesa, c'è una fontanella molto frequentata dai ciclisti.
Discesa in Alta Val Brembana dai piani dell'Avaro ad Olmo al Brembo. Discesa anche chiamata la "Terza dell'Avaro".
Lunga discesa mista tra flow e tenico di livello S2 e con solo un paio di passaggi S3.
Si parte dal Ristorobie ai Piani dell'Avaro. Si segue la sterrata che fa da pista da fondo nel periodo invernale fino alla statua del Cristo dove si inizia a scendere lungo i prati sulla destra, e ci si immette nel bosco.
La discesa prosegue nel bosco alternado lunghi tratti flow a tratti tecnici S2. Ci sono solo due serie di tornanti stretti S3. Alcuni tratti che negli anni passati erano molto scorrevoli, sono stati scavati dalle intemperie, e sono diventati più tecnici.
Si passa da Cusio, Taleggio e Santa Brigida e si termina ad Olmo al Brembo.
Dati i numerosi incroci, seguire la traccia GPS è fondamentale.
Si può parcheggiare di fronte al Municipio di Olmo al Brembo. Ci sono un paio di fonti d'acqua durante la discesa.
Discesa in Valle Imagna dalla Forcella Alta per Rizzolo fino a Selino Basso.
Discesa nei boschi con tratti flow e tecnici S2. E' una alternativa più tenica del Forcella Alta, 573, Selino.
Si parte dalla Forcella Alta, prendendo la sterrata che scende dal laghetto verso valle. Dopo un paio di curve inizia il sentiero che porta a Costa Imagna, inizialmente un flow veloce, poi con qualche passaggio tecnico S2.
Quando il sentiero incrocia la strada c'è un ulteriore tratto di mulattiera che porta direttamente in paese.
Nel paese si prende la passeggiata pedonale, e da questa il sentiero che porta alla Tribulina dei Ciapa e a seguire a Rizzolo.
E' un sentero tecnico S2, con pochi passaggi S3.
Da Rizzolo si continua per facili mulattiere S1 fino a Mazzoleni e a seguire a Selino Basso.
E' esposto a Nord-Est. Sulla strada sopra Mazzoleni, e nella piazza dello stesso paese ci sono delle fontanelle.
Discesa in Valle Imagna dalla cima dell'Ubione fino a Clanezzo.
Sentiero che scende dalla cima dell'Ubione con alta difficoltà tecnica S4 e anche S5. E' solo il tratto iniziale, che eventualmente si fa a piedi. Prosegue poi con difficoltà tra S2 ed S1 fino alla fine.
La salita inizia da Clanezzo e segue il Sentiero del Partigiano fino ai Roccoli Passata. Nel primo tratto su sterrata la pendenza è elevata, e a seguire nel sentiero occorrerà spingere per dei bei pezzo. Appena si inizia l'aggiramento dell'Ubione le pendenze diminuiscono e si pedala fino ai Roccoli Passata.
Si prosegue continuando ad aggiare l'Ubione, ancora in sella, fino all'ultimo tratto di salita dove occorre portare la bici in spalla per gli ultimi 100m di dislivello.
I primi metri della discesa sul lato Sud sono impraticabili. Conviene iniziare la discesa dal lato Nord e prendere subito la deviazione a sinistra per riportarsi sul versante Sud.
Le difficoltà tecnica è alta S4 se non altissima S5, ma più si scende più diventa facile, fino ad un godibile S2.
La discesa passa accanto all' ex Bacino ENEL, ormai ridotto ad un rudere e si immerge nel bosco, e la difficoltà scende ancora ad un facile S1.
La discesa finisce alla cascina Belvedì dove si può anche mangiare.
C'è una fontanella a Clanezzo dentro il giardino del Centro Civico Polivante, dove finisce la traccia.
Salite in Val Brembana per raggiungere i percorsi.
La Val Brembana è una lunga e stretta valle, raggiungibile da Bergamo sia in auto che in bicicletta con la ciclabile ricavata dalla linea ferroviaria dismessa nel 1966.
Discesa in Valle Brembana da S. Antonio Abbandonato a Zongno passamdo per la località Casarielli.
Sentiero tecnico principalmente di difficolta S2 ma con vari tratti S3.
Si parte dalla chiesa di S. Antonio Abbandonato prendendo la mulattiera 505 che inizia accanto alla fontanella della chiesa.
La mulattiera rimane di difficoltà S2 per tutta la sua lunghezza.
La mulattiera termina in località Colle dove occorre scendere per un tratto in asfalto fino a Casarielli.
Alle prime case della frazione, al tornante con una santella, ricomincia il sentiero 505B, tecnico S2 con svariati tratti S3. Le difficoltà sono solo nella prima parte. Dopo la prima radura erbosa rimangono S2.
Il sentiero prosegue fino a Zogno dove termina la discesa.
Si può parcheggiare nel piazzale del mercato di Zogno.
A S. Antonio Abbandonato, di fronte alla chiesa, c'è una fontanella molto frequentata dai ciclisti.
Discesa in Valle Imagna dal Valico di Valcava a Selino passando per Costa Imagna, il sentiero 572 e la Cornabusa.
Sentiero tecnico include tratti su prato, flow e tecnici con un breve tratto S3.
Si parte da Valico di Valcava scendendo per prati fino Brodelli. Non c'è una traccia da seguire, se non per i primi metri. Mentre salite dalla strada asfaltata potete farvi un'idea di dove scendere. Cercate di passare dove l'erba è più bassa.
Da Brodelli inizia il sentiero vero e proprio con una mulattiera S2 senza particolari difficoltà, che porta a Costa Imagna.
Dopo un breve tratto di asfalto in leggera discesa, inizia il sentiero 572. Inizialmente è un bel flow veloce, ma sul finire, e solo per un breve tratto, diventa un tecnico S3 con tornati stretti.
Si arriva al Santuario della Cornabusa, caratteristico per essere ricavato da una grotta naturale.
Dal santuario si scende per la mulattiera principale. Praticamente è un lastricato veloce, ma fate attenzione ai pedoni. Ad un tornante si scende sulla strada e ci si immette nel bosco che porta a Ca Pietrobelli e a seguire immette sulla ciclabile che riporta a Selino.
E' esposto a Nord-Est e richiede un po' di tempo per asciugarsi. A Costa Imagna c'è una fontanella nel paese, ma richiede una deviazione per raggiungerla.
Discesa in Valle Brembana da S. Antonio Abbandonato ai Ponti di Sedrina per l'antica Strada Taverna.
Sentiero tecnico di difficolta S3 e punte S4 nel primissimo tratto. Il percorso segue l'antica Strada Taverna che nei secoli scorsi era la principale via d'accesso per la Valle Brembilla.
Si parte dalla chiesa di S. Antonio Abbandonato. Si percorre qualche metro della strada che scende verso Brembilla e dopo un centinaio di metri inizia il sentiero marcata dal segnavia CAI 592. Il primo tratto è il più ostico, con curve strette su massi. Volendo si può evitare questo pezzettino scendendo a Castignola di là dalla strada asfaltata che parte dalla chiesa.
Da Castignola la difficolta si diminuisce, anche se rimane per lunghi pezzi S3. Troverete pietraie smosse, tratti più semplici nel bosco, e classiche mulattiere.
Dalla chiesa di San Gaetano con una mulattiera S2 si scende velocemente ai Ponti di Sedrina.
Si può parcheggiare ai Ponti di Sedrina o al piazzale del mercato di Zogno.
A S. Antonio Abbandonato, di fronte alla chiesa, c'è una fontanella molto frequentata dai ciclisti.
S. Antonio Abbandonato, Strada Taverna, Ponti di Sedrina
Discesa in Valle Imagna dai Tre Faggi a Ponte Giurino passando per il sentiero 592E e la Valle Brunone.
Sentiero tecnico che alterna tratti S1 e S2 con solo qualche passaggio S3. La discesa incrocia in più punti l'alternativa
Tre Faggi, 571, Selino Alto.
Si parte dai Tre Faggi, scendendo dai prati sul lato Sud. Quando si incrocia la strada, si continua la discesa puntando la pozza che si vede in fondo al prato e prima del bosco. Non c'è una traccia di sentiero da seguire, scendete a 'sensazione'. Arrivati alla pozza, si tiene la destra e inizia la traccia del sentiero 580, che permette di raggiungere la strada di Sopracorna.
Si prosegue lungo la strada sterrata in leggera salita fino al suo termine, dove si riconnette al sentiero 571 che scende dai Tre Faggi.
Si scende lungo il 571, al primo incrocio tenere la sinistra fino a raggiungere la Bocchetta di Piazzacava tra la Valle Imagna e la Val Taleggio.
Si prende il sentiero 592E, difficoltà S1, che prosegue la discesa sul versante della Val Taleggio fino a Curnino Alto. Qui si riconnette alla cementata parte del 571.
Al primo tornante a destra sulla cementata, si prende il sentiero a sinistra, di difficoltà S2, con qualche passaggio S3, che porta fino all'incrocio con la strada Baghina.
Qui si lascia il 571 che prosegue in salita per il Colle San Pietro, ma si prende il sentiero più a destra, con un paio di passaggi tecnici, che diventa una sterrata che porta al Monte Colzasco e con una discesa S2 fino a Ca' Previtali.
La discesa continua nella Valle Brunone, con facili sentieri S1, anche se non mancano un paio di passaggi tecnici.
La valle è un monumento naturale per le sue fonti sulfuree e giacimenti paleontologici di rilevanza mondiale. Il suo simbolo è lo spettacolare esemplare di libellula fossile esposto nelle sale del Museo civico di scienze naturali Enrico Caffi.
Si esce dalla valle a Ponte Giurino. Per ritornare a Selino, è possibile seguire la strada principale o la ciclabile scendendo al paese e spostandosi sull'altro versante della valle. Attenzione che nella ciclabile ci sono tratti al 20% da fare in salita. Se siete a corto di energie, la strada principale è molto più dolce.
Richiede un po' di tempo per asciugarsi per alcuni tratti esposti a Nord e per la Valle Brunone stretta e poco assolata.
Discesa in Valle San Martino dal Convento del Pertus a Erve, Saina ed infine Somasca
Tracciato molto panoramico, con vari tratti in costa ma anche godibili S2 fino ad Erve, e con difficoltà teniche S3 nella discesa finale a Somasca.
Dal Convento del Pertus si scende per la strada cementata e si prende la prima strada a destra due tornanti più sotto.
Si continua a scendere per la strada perdendo 150m di quota (non c'è alternativa) fino al Passo della Pertulena dove finisce la strada.
Si prosegue dritto ed in costa aggirando il Monte Spedone in leggera discesa con alcuni tratti un poco esposti.
Al primo spiazzo erboso, si lascia il sentiero 802, si gira a destra, e con un poco di salita si continua il tratto in costa sotto il Monte Spedone.
All'incrocio con il sentiero 831, inizia la vera discesa verso Erve. Un godibile sentiero S2.
Il sentiero 831 prosegue fino alla Madonna del Corno dove transita la mulattiera medievale proveniente da Rossino che per secoli fu l'unico collegamento tra Erve e il resto della Valle San Martino.
Purtroppo un punto del sentiero sentiero 831 è inagibile a causa di alberi caduti (07/2020) e la traccia prosegue per una variante alternativa. Questa si prende nei pressi di un capanno in un pendio erboso. Quando il sentiero 831 gira a sinistra nel bosco, continuate a scendere nel prato, fino ad una baita. Tenete la baita alla vostra sinistra, e continuate a scendere per pochi metri, e girate a sinistra sul sentiero evidente.
E' comunque possibile da Erve raggiungere la Madonna del Corno con un tratto in piano, per godersi il panorama mozzafiato.
A Erve, se la fame si fa sentire, potete mangiare alla buona trattoria del Bar Barile.
Si prosegue in salita su asfalto, per circa 150 metri di dislivello, fino a Saina, dove tramite un sentierio pedalabile, si sale fino alla Croce di Vicerola, altro punto panoramico dove soffermarsi.
Dalla croce inizia la discesa tecnica S3 fino a Somasca sotto imponenti costoni rocciosi. Il sentiero si snoda nel bosco, per pietraie impegnative, con sassi smossi.
Appena prima di Somasca si può visitare il Castello dell'Innominato del XIV secolo. Altro punto panoramico sulla valle.
Discesa in Valle San Martino dalla Forcella Alta a Carenno per il sentiero 802 passando sotto il Monte Spedone.
Sentiero con tecnico S3, con passaggi ostici ed alcuni tratti esposti. Deve piacere il tecnico.
Dalla Forcella Alta ci si dirige verso il Convento del Pertus seguendo una delle molte vie possibili.
Al convento si scende di un tornante la cementata, e si trovano due sentieri. Quello alto porta al Pertus, voi prendete quello più basso che prosegue in costa, appena sopra la cementata, e ne evita un tratto.
Ad un certo punto il sentiero immette ancora nella strada, che prosegue in discesa facendo perdere 150 metri di quota, fino all'incrocio con il sentiero 812.
Allo stesso incrocio inizia anche il sentiero 802 che costeggia il Monte Spedone in leggera discesa. Inizialmente con tratti godibili, ma a seguire un poco esposti.
Completato il tratto in costa, inizia la vera discesa, subito tecnica, con alcuni passaggi ostici S4.
Quando passate una radura a prato sulla sinistra, occorre prima prendere la variante a sinistra del sentiero 802, e poi proprio lasciarlo e scendere a sinistra nel prato per una variante S3 che porta direttamente a Carenno.
(Ho provato a seguire il sentiero 802 originale, ma sono finito in vicoli ciechi. La variante della traccia non ha invece problemi).
Sul finire della discesa, appena sopra Carenno, c'è un lavatoio con fontana potabile sotto la casetta dell'acquedotto.
Si può parcheggiare a Carenno nelle vicinanze del campo sportivo e salire per la sterrata per Forcella Alta.
Discesa in Valle Imagna dal Passo del Palio fino a Selino Basso, passando per Galzaniga, località Orso, Pagafone e Coegia.
Lunga discesa mista, dal flow veloce al tecnico (mai troppo difficile), e anche con qualche risalita intermedia.
Si parte dal Passo del Palio, risalendo i primi due panettoni della cresta. Si prende un labile sentiero nel prato sulla destra che scende in diagonale fino al bosco sottostante, dove si trovano bei tratti veloci S1 che scendono fino a Fontana Città.
Al piccolo parcheggio appena sopra Galzaniga, si trova il ben segnalato inizio del sentiero per la località Orso. Un misto tecnico S2. Ci sono alcuni pezzi a prato, dove il sentiero non è così evidente, ma seguendo la traccia lo si trova facilmente.
Subito dopo la località Orso fate attenzione a due tornanti stretti ed esposti. Il sentiero ritorna subito un facile S2, con larghi tornanti.
Appena finisce la serie di tornanti, al cartello indicatore, prendete la traccia nel'erba a sinistra, che con una leggera salita vi porterà nella Valle Androli. Attraversato il secco torrente Androli, alla bandierina bianca, ricomincia la discesa, inizialmente sassosa, che dopo un tratto di bosco vi fare uscire nei prati di Pagafone.
Il paese travolto dalla frana del 1976.
Si attraversa il prato e si inizia una discesa S2 nel bosco fino a raggiungere la grotta di Corna Coegia.
Dopo la grotta si incontra la Strada della condotta che risale dal fondo valle, non si svolta a destra, e si prosegue tenendo il monte a sinistra, fino a raggiungere l'inizio della condotta che scende ripida alla Ex Centrale ENEL.
Qui la sterrata finisce, e si continua a scendere per il sentiero sulla destra. Un tecnico S2, con punte S3. In questo tratto ci sono alcuni passaggi da fare a piedi, molto brevi.
Si prosegue fino ad incrociare la strada sterrata che porta a Coegia. Si riprende subito il sentiero, e all'aprirsi del prato, se l'erba è tagliata, si lascia il sentiero tagliando per il prato, ed entrando direttamente in paese (oppure continuate per il sentiero, e svoltate a destra quando finisce).
Passando tra le case, si scende verso il Ponte del Fol, passando due cancellini che vanno richiusi, altrimenti escono gli asini.
Non si attraversa il ponte, ma si svolta sinistra, fino ad arrivare alla ciclabile che riporta a Selino.
Discesa in Valle Imagna dai Tre Faggi a Selino Basso passando per il sentiero 581 e Locatello.
Sentiero tecnico, ma mai troppo impegnativo, che alterna tratti tecnici S2 a tratti flow S1.
Si parte dai Tra Faggi scendendo per il prato lato Sud. Quando si incrocia la strada, si continua la discesa puntando la pozza che si vede in fondo al prato e prima del bosco. Non c'è una traccia di sentiero da seguire, scendete a 'sensazione'.
Arrivati alla pozza, si tiene la destra e inizia la traccia del sentiero 580, che permette di raggiungere la strada di Sopracorna.
Raggiunta la strada, la si segue in direzione Est, ma presto si prende un sentiero sulla destra, che giunge alla località Piazzacava (sotto la bocchetta con lo stesso nome) con un traverso in costa con alcuni tratti da pedalare. Se non avete un E-Bike si può anche continuare lungo la strada che sale, e ricongiungersi in seguito alla discesa.
All'uscita dal bosco, alla prima cascina si scende lungo la strada nel prato, ma prima del termine del prato si svolta a destra alla cascina Piazzacava per prendere l'ottimo sentiero 581 che con tratti tecnici S2 raggiunge Cà Gavaggio.
Qui si continua la discesa lungo il Sentiero del Castagno che raggiunge la strada che sale da Locatello.
Dopo un breve tratto di asfalto (eventualmente evitabile tagliando per i prati) si raggiunge il Ponte della Tinella dove inizia una lunga mulattiera S1 che attraversa tutto Locatello fino alla località Buonanome dove si raggiunge facilmente la ciclabile che riporta a Selino Basso.
Discesa in Valle Imagna dai Tre Faggi a Selino Alto passando per il sentiero 571, Berbenno e Ponte Pietra.
Sentiero tecnico che alterna tratti tecnici S3 a tratti flow S1. Discesa che incrocia in più punti l'alternativa Tre Faggi, 592E, Valle Brunone
Si parte dai Tra Faggi seguendo il sentiero CAI 571. In questo primo pezzo si incontrano le principali difficoltà tecniche con un breve tratto di categoria S3 che sfiorano S4. C'è un gradone da fare a piedi, dove è più semplice essere in due per passarsi la bici.
Dopo l'incrocio con strada di Sopracorna la difficoltà diminuisce a S1, e con un bel tratto nel bosco si scende fino alla cascina Piazzacava, dove si prosegue per un bel tratto lungo una sterrata con qualche sali scendi seguendo la traccia del 571.
Al primo tornate a destra sulla cementata, si prende il sentiero a sinistra, di difficoltà S2, è qualche passaggio S3, che porta fino all'incrocio con la strada Baghina.
Qui si lascia il 571 che prosegue in salita per il Colle San Pietro, ma si prende il sentiero più a destra che alternando tratti S2 a veloci flow S1, porta fino alla chiesa di Selino Alto.
Da Selino Alto si scende brevemente da asfalto, e si prende sulla destra un bel sentiero S2, un pietroso toboga tra pareti di roccia che scende fino a Ponte Pietra.
Discesa in Valle Seriana dalla cima del Monte Misma fino a Pradalunga e passando per Pradale.
Sentiero di difficoltà mista, con punte S3, ma prevalentemente S1 e S2. Si termina con un bellissimo e lungo flow.
Si parte dalla cima del Monte Misma, scendendo verso Sud per il sentiero 579. Un S2 con qualche curva impegnativa.
Prima di raggiungere la località Roccolone il sentiero si fa più tosto con vari passaggi S3 o più.
Da qui le difficoltà diminuiscono. Si aggira il Monte Bastia dirigendosi verso località Pradale con facili e veloci S1.
Subito dopo Pradale, ad un incrocio a quattro vie, si prende la svolta secca a destra, un poco nascosta dalle piante, e si inizia il bel sentiero flow Cornale Classic che porta a Pradalunga.
Per la salita con una E-Bike si consiglia il sentiero 511, per la Cappella Morosini, fino al sentiero di servizio (quasi una strada) che arriva ai ripetitori sotto la vetta. E' molto pendente, con punte al 40%, ma pedalabile con un E-Bike anche se molto tosto. Evitate il periodo autunnale, per le foglie e ricci che non vi permetterebbero la salita.
Una alternativa di salita per E-Bike si trova nella Misma, Cenate.
Una alternativa per MTB muscolare si trova nella Misma, Pratolina.
Monte Misma, Pradale, Pradalunga
Salita al Monte Misma da Morosini e ripetitori (E-Bike)
La salita inizia dalla ciclabile della Val Brembana, risale fino a Clanezzo passando per il Ponte che balla (capirete il perché facendolo), e si ricongiunge al Sentiero del Partigiano che si fa in salita fino ai Roccoli Passata.
Fate attenzione che questo sentiero è usato anche in discesa, nel caso date la precedenza.
La traccia Roccoli Passata, Final, Sopracorna parte dai Roccoli della Passata, sotto il Monte Ubione, si prende il sentiero per la cascina Final. E' un facile S1 con un tratto S2 in pendenza appena prim della cascina.
Dalla cascina, si continua per il facile sentiero S1 fino a Sopracorna. Qui tramite vari tagli della strada, gradinate, e tratti in pendenza S2, ci si riconnette alla facile pedonale che da Cà Bonorè arriva a Bondo.
La traccia Roccoli Passata, Final, Postiera passa anch'essa per cascina Final, ma facendo un sentiero più basso a scalette tutto S2. Dalla cascina, devia verso sud con un bel sentiero S2 nel bosco, che arriva a Postiera.
La traccia Roccoli Passata, Final, Valle Mori è una variante della prima che evita di arrivare Sopracorna ma continua per la Valle dei Mori con facili S1.
A Sopracorna, c'è una grossa fontana. Alla fine delle discese, dove ricomincia l'asfalto c'è una fontana.
C'è anche una fontanella a Clanezzo dentro il giardino del Centro Civico Polivante a Clanezza dove finiscono le tracce, ma spesso è chiusa.
Sentiero ad otto con una risalita intermedia. Percorso con tratti smossi su pietraia, per il resto scorrevole.
Si parte dalla salita di Fuipiano, al primo tornante della strada nuova. Invece di fare il tornante si prende la sterrata che continua verso nord. Ci sono tre strade. Una sterrata che scende, una sterrata che sale leggermente, e la vecchia strada asfaltata che sale ripida. Prendete quella in mezzo.
La sterrata con un po' di sali scendi prosegue in costa passando sotto la frana del 1976 di Fuipiano che si vede in foto.
Prima di arrivare al torrente della valle Androli, la sterrata finisce e si scende a sinistra su un sentiero di sassi smossi S3 per la linea di massima pendenza. E' richiesta una certa cautela ed equilibrio.
Il sentiero termina nei pressi dell'argine del torrente fatto da gabbioni di pietre. L'incrocio è marcato da una bandierina bianca.
Alla bandierina si svolta a destra, si attraversa il torrente, e si prosegue lungo il visibile sentiero.
Al primo incrocio, si tiene la sinistra, ed inizia un altra ripida discesa, a tratti S3, che porta fino alla sterrata che da Chignolo risale fino a Brumano.
Si risale lungo la sterrata fino all'arrivo del sentiero che scende dall'Orso. Lo si prende in salita, e si continua a salire seguendo le indicazioni Pagafone, fino a ritornare alla bandierina bianca passata in precedenza.
Alla bandierina (il centro dell'otto che forma il percorso), si inizia un breve sali scendi facile e scorrevole.
Si attraversa il prato e si inizia una discesa S2 nel bosco fino a raggiungere la grotta di Corna Coegia.
Dopo la grotta si incontra la sterrata della condotta che risale dal fondo valle, non si svolta a destra, ma si prosegue tenendo il monte a sinistra, fino a raggiungere l'inizio della condotta che scende ripida alla Ex Centrale ENEL.
Qui la sterrata finisce, ma si continua a scendere per il sentiero sulla destra fino ad incrociare la strada sterrata che porta a Coegia. Si riprende subito il sentiero, e alla prima casa, se l'erba è tagliata, si lascia il sentiero tagliando per il prato entrando direttamente in paese (oppure continuate per il sentiero, e svoltate a destra quando finisce).
Passando tra le case, si scende verso il Ponte del Fol, passando due cancellini che vanno richiusi.
Non si attraversa il ponte, ma si svolta sinistra, fino ad arrivare alla ciclabile che riporta a Selino.
Coppia di discese sul Monte Canto che da Fontanella scendono a Somasca.
La prima metà, chiamata Radici, è un facile flow S1. La seconda, chiamata Genestaro o Scorbutico, è un tecnico S2 con punte S3.
Si parte da sopra Fontanella, dove finisce il sentiero dell'Uccellaia 1 (ed inizia la 2). Il sentiero termina proprio accanto all'Uccellaia 2 ed è una valida alternativa più tecnica.
Si inizia con il facile Radici, che non presenta nessuna difficoltà. Fate attenzione: questo sentiero è usato sia da pedoni che ciclisti per risalire, quindi limitate la velocità nei punti ciechi.
Ad una secca svolta a destra del sentiero principale, c'è l'incrocio per il Genestaro, che prosegue a sinistra. Ripido sentiero tecnico S2, con alcuni passaggi S3 (ma mai troppo impegnativo).
È esposto a nord e fa fatica ad asciugarsi, rimanendo viscido per molto tempo.
Discesa sul Monte Canto che da Fontanella scende a Pontida.
Facile sentiero in costa S1, con solo un breve tratto S2 sul finale.
Si parte da sopra Fontanella dove finisce il sentiero dell' Uccellaia 1 (ed inizia la 2).
Il sentiero è sempre un facile S1 in costa, con un paio di strappi in salita. Solo sul fine c'è un breve tratto S2, prima di arrivare ad una facile sterrata che porta verso Pontida.
Durante la discesa, sulla sinistra, si trova la famosa Pietra di Sant'Alberto. La leggenda narra che Sant'Alberto da Prezzate, fondatore del Monasterolo e della chiesa S. Giacomo di Pontida, per celebrare le messe all'Abbazia San Egidio a Fontanella, passando su questo sentiero trovava questa pietra comoda e si sdraiava per trovare sollievo a gambe e schiena. Una volta riposato si rimetteva in cammino e notava che il male alla schiena gli era passato cosicché tutte le volte che passava si faceva il suo riposino.
E' esposto a Nord e fa molta fatica ad asciugarsi con pozze che rimangono per molto tempo.
Combinazioni di discese sul Monte Canto che da Santa Barbara portano a Sotte il Monte.
Una combinazione di sentieri flow, simile ma alternativa al Biglietto da Visita. Solo leggermente più difficile per alcuni tratti S2.
Si parte da Santa Barbara e si prosegue per il tratto iniziale dell'Uccellaia. Allo spiazzo subito dopo la Curva della Morte si svolta a destra, per un breve tratto S2. Al primo incrocio si svolta a destra e con una facile sterrata si giunge al Porcile e si prosegue fino all'incrocio 4 Sentieri. Qui inizia il tratto flow San Giovanni che porta alla Rocca degli Alpini.
Si prosegue per il sentiero, e appena inizia il prato si svolta a destra, su un ripido sentiero S2 non facile da vedere, che porta velocemente ad una sterrata fino a Sotto il Monte.
Combinazioni di discese sul Monte Canto che da Santa Barbara portano a Sotte il Monte.
Una combinazione di sentieri flow adatta per principianti. E' la discesa consigliata per chi si approccia la prima volta al Monte Canto.
Si parte da Santa Barbara e si prosegue per il tratto iniziale dell'Uccellaia. Qui si incontra l'unica difficoltà tecnica S2 della Curva della Morte.
Il sentiero prosegue poi per facili sentieri S1. Occorre solo un po' di attenzione per i numerosi incroci. Senza un GPS è facile perdersi.
Discesa sul Monte Canto dal Crocione del Monte Canto fino a Pontida.
Un'ottima combinazione che unisce parti tecniche, a veloci flow e ripidoni. Le parti S3 sono solo sul tratto dal Crocione, e possono essere evitate seguendo la traccia più bassa sul versante Nord, anche chiamata Azzurra.
Si parte dal Crocione del Monte Canto, e subito il sentiero si fa tecnico con qualche passaggio S3. E' solo un breve tratto, ed appena si incrocia il sentiero Azzurra la difficoltà tecnica scende.
All'incrocio per Tassodine si scende in direzione Nord, con il Guendalina Alto. Un ripido sentiero ma senza particolari difficoltà. Ci sono alcuni drop, ma si possono tutti copiare.
Si prosegue quindi con qualche sali scendi verso Faida, fino a raggiungere l'inizio del Guendalina Basso.
Il sentiero è inizialmente un facile flow, con qualche sali scendi, fino ad una breve e stretta scaletta. Attenzione che è più stretta del manubrio! Si attraversa la strada, si prende l'imbocco del sentiero, ma subito si svolta a destra con una rampa in salita. Sono solo pochi metri a spinta.
Qui inizia un bel flow di grande soddisfazione con vari ripidoni sul finale.
E' esposto a Nord. Da evitare con in bagnato per i vari ripidoni.
Percorso in Valle Imagna dallo Zuc De Valmana, ai Canti, Tre Faggi e Fuipiano.
Percorso in altura con vari sali scendi. Brevi tratti a spinta.
Dalla cima dello Zuc De Valmana si ridiscende dal sentiero 571 in direzione Canti.
Appena si entra nel bosco c'è un breve tratto S3 per la pendenza. Poi ci si riconnette alla sterrata e diventa un facile S2 fino alla Bocca del Grassello.
Fate solo attenzione sul finire a non seguire il 571 sulla destra, ma proseguire dritto nel bosco per evitare inutili difficoltà.
Dalla Bocca del Grassello si riprende a salire. Dopo i primi metri iniziali a spinta, si prosegue in sella, e con una E-Bike si fa praticamente tutta pedalando. Con una MTB è più difficile dato i tratti al 30%.
L'impossibile pendenza del prato finale si evita girando a sinistra quando se lo si trova davanti, seguendo il sentiero nel bosco, fino a rientrare nel prato con pendenze più dolci.
Dalla madonnina dei Canti inizia una discesa tecnica S3, sotto la cresta. E' anche possibile proseguire lungo la cresta, seguendo il sentiero 571, ma richiede vari tratti a spinta. Non è consigliabile con E-Bike.
Il sentiero che si riconnette al 579A è invece completamente in discesa, anche se a volte ostica. Inizialmente tra prati, e poi tra pietraie e boschi. Si arriva ai Tre Faggi con una leggera discesa S1.
C'è anche una variante Freeride, più godible, ma con pezzo in freeride tra i prati, e che richiede un tratto di risalita per riprendere il sentiero per i Tre Faggi.
Dai Tre Faggi si taglia per il facile pratone, puntando la coppia di case che si vede in basso. Non c'è un sentiero da seguire, conviene quindi scendere dove il prato è tagliato.
Dopo un breve tratto di sterrata, dove c'è l'abbeveratoio, si riprende per facili e veloci sentieri inizialmente S1, e solo sul finire con un tratto S2 che porta a Fuipiano.
Per la salita si consiglia di seguire la panoramica Costa del Palio, oppure è anche possibile salire da Fuipiano.
Discesa in Valle Imagna dai Tre Faggi a Selino Basso passando per Fuipiano e Locatello.
Antichi sentieri e mulattiere per una discesa alternativa e poco frequentata dai Tre Faggi fino a Selino basso. Si passa per l'antica mulattiera, una volta unico collegamento di Fuipiano al fondo valle.
Si parte dai Tre Faggi, prendendo il sentiero 579 in direzione dei Canti. Prima che il sentiero inizi a salire, si scende per i prati, sempre mantenendo la direzione ovest. Si incrocia la sterrata più volte fino al capanno da caccia. Qui inizia un lungo traverso, con qualche sali scendi, lungo vecchi sentieri poco frequentati che collegano vari capanni da caccia. La difficoltà è sempre bassa, al massimo S2.
Si segue sempre il sentiero principale, ma la traccia GPS è fondamentale per alcuni spazi aperti dove altrimenti non è immediato riconoscere la continuazione del sentiero.
Al ricongiungimento con la strada che sale allo Zuc De Valmana, la traccia prosegue per un vecchio sentiero poco mantenuto, ma comunque praticabile, che scende fino a Fuipiano, vicino alla contrada di Arnosto.
Qui si continua per strade secondarie a prati fino alla chiesa di Fuipiano.
Dalla chiesa inizia la vecchia mulattiera che sale da Locatello. Prima che costruissero la strada asfaltata, questa era l'unica via per raggiungere Fuipiano, a piedi o a dorso di mulo.
La mulattiera termina nei pressi del ponte sul fiume Coegia, sopra Locatello.
La traccia continua all'ingresso dall'altra parte delle strada. Si entra in prato terrazzato, dove si scende con esattamente quattro cambi di direzione per prendere il terrazzamento giusto.
Si prosegue verso Coegia per una facile sterrata, fino ad incrociare il sentiero che arriva da Pagafone. Lo si prende per scendere a Bustoseta e a seguire fino al Percorso Vita che porta a Selino.
E' esposto a Sud, e si asciuga velocemente. Alla chiesa di Fuipiano c'è una fontanella.