CAI e cicloescursionismo

La posizione del CAI in merito all'utilizzo della bicicletta sui sentieri appare quantomeno contraddittoria, Dopo oltre un decennio di sostegno al cicloescursionismo, si è passati da una fase di convivenza problematica a una completa intolleranza. Solo ora si sta aprendo una breccia di discussione, a seguito delle recenti dichiarazioni fatte dal Presidente Generale Antonio Montani nel Novembre 2023 durante il 101º Congresso Nazionale.

L'attività di cicloescursionismo nel CAI ha avuto inizio nel lontano 2008 con il riconoscimento del cicloescursionismo come attività istituzionale. Tale impegno si è concretizzato negli anni con la pubblicazione nel 2012 dell'ottimo Quaderno 11 di Cicloescursionismo, alla formazione di oltre 100 gruppi MTB sezionali, distribuiti dalla Sicilia al Friuli, i quali organizzano programmi annuali di escursioni, e oltre 200 titolati di cicloescursionismo CAI, i quali organizzano corsi per i soci.

Il cambio radicale di visione è stato reso pubblico con l'editoriale di Montagne 360 (Settembre 2021) del Presidente Generale (ora ex) Vincenzo Torti che dichiara:

..che i sentieri devono intendersi destinati ad un uso coerente con la loro genesi e, quindi, a chi cammina.

Dichiarazione in netto contrasto con l'attività delle Sezioni CAI che con passione e dedizione hanno promosso in passato il cicloescursionimo. Sezioni che si sono ritrovate spiazzate da questo editoriale è che hanno replicato con una lettera aperta (1 Settembre 2021).

...abbiamo il dovere di far presente agli Organi Superiori direttivi e decisionali che la mtb fuori dai sentieri non è più escursionismo. Vietare la percorrenza dei sentieri significa di fatto cancellare il “cicloescursionismo”.

Ma nonostante questo, la nuova posizione CAI è stata ufficializzata nell' Atto 74, Atto di indirizzo in tema di ciclo escursionismo (9 Ottobre 2021), che dice testualmente:

Sarà da privilegiare la pratica del ciclo escursionismo su strade forestali, carrarecce, e simili; il transito sui sentieri sarà da autolimitare a tracciati dal fondo consolidato e dalla larghezza idonea a consentire il passaggio contemporaneo di escursionisti a piedi e di ciclisti

La posizione del CAI è stata confermata nell'editoriale de La Rivista del Club Alpino Italiano (Novembre 2023). In tale occasione, il direttore Andrea Greci, colpevole di aver pubblicato un itinerario di cicloescursionismo sui sentieri del Monte Pasubio, ha dovuto addirittura presentare pubbliche scuse e citare l'indirizzo ufficiale CAI.

...non abbiamo posto la dovuta attenzione a questa importante linea di indirizzo e per questo il sottoscritto, unitamente all'autrice dell'articolo, ci rammarichiamo e ci scusiamo...

Tuttavia, le Sezioni CAI dedicate al cicloescursionismo non si scoraggiano e perseverano nel loro impegno per promuovere cambiamenti. In tal senso, hanno recentemente diffuso un'altra lettera aperta (8 Dicembre 2023), volta a sensibilizzare e favorire ulteriori sviluppi positivi. Se siete soci CAI potete firmarla.

Ma quella disposizione introduce anche una nuova limitazione per cui la pratica del ciclo-escursionismo viene sostanzialmente relegata alle sole strade forestali, carrarecce e simili, escludendo tutti quei sentieri che hanno una larghezza tale da non consentire il passaggio contemporaneo di escursionisti a piedi e di ciclisti. Un modo per precludere l’accesso alla quasi totalità dei sentieri. Questa indicazione decreta, di fatto, la fine del ciclo-escursionismo nel Club Alpino Italiano e il conseguente allontanamento dal sodalizio di coloro che hanno voglia di continuare a praticare questa disciplina.
...
Anziché avversare la pratica del ciclo-escursionismo nel CAI, sarebbe invece interesse di tutto il sodalizio difendere e sostenere, senza ambiguità, i molti volontari che attraverso le attività formative e le attività sociali insegnano a utilizzare la mountain bike in maniera corretta. E ci conforta molto che lo stesso Presidente Generale, a conclusione del 101° Congresso che si è appena svolto, abbia espresso esattamente questi concetti.

La dichiarazione del Presidente Generale Antonio Montani al 101° Congresso Nazionale (25 Novembre 2023) a cui fa riferimento la lettera aperta è:

La bicicletta, e la bicicletta a pedalata assistita sarà sempre più presente sulle nostre montagne, è una cosa inevitabile. Il CAI deve essere convinto di poter governare e quindi di poter fare educazione nei confronti di quelle persone che usano la bicicletta. Il dire che noi non usiamo la bicicletta, oppure il dire che con la bicicletta si può andare solo sulle strade larghe 2,5 metri, semplicemente pone il CAI fuori da quel mondo e pone il CAI nelle condizioni di non poter intervenire in quel mondo.

Riferimenti

CAI, Il cicloescursionismo entra ufficialmente nel CAI, 22 Novembre 2008
CAI, Quaderno 11 di Cicloescursionismo, 2012
Vincenzo Torti, Montagne 360, Editoriale (pagina 1), Settembre 2021
Vincenzo Torti, Montagne 360, Editoriale (pagina 1), Novembre 2021
Commissione Centrale Escursionismo, Cicloescursionismo CAI, 1 Settembre 2021
Montagna.tv, Cicloescursionismo, per il CAI servono regole, 10 Settembre 2021
CAI, Atto 74, Atto di indirizzo in tema di ciclo escursionismo, 9 Ottobre 2021
Alessandro Ferrero, Montagne 360, A proposito di mountain bike (pagina 54), Gennaio 2022
Paolo Giacchini, Montagne 360, Lettere (pagina 85), Gennaio 2022
Corriere delle Alpi, Bici ad alta quota, il Cai chiede rispetto, 12 Novembre 2023
Marco Toniolo, Il rispetto di luoghi sacri ed inviolabili, 16 Novembre 2023
Andrea Greci, La Rivista del Club Alpino Italiano, Editoriale (pagina 3), Novembre 2023
Antonio Montani, 101° Congresso Nazionale Club Alpino Italiano (2 giornata, 3:46:51), 25 Novembre 2023
Richiesta al Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo del CAI di rettifica dell' "atto di indirizzo sul CICLOESCURSIONISMO n.74", 8 Dicembre 2023